fu il lampo a destare le mie domande
ormai posate e sazie
come giorni piani.
Fu l'eclissi della civiltà a pesarmi,
il sorriso che dimentica l'amore,
l'insondabile addio degli illuministi.
A parte il giorno che mi vide
lontano passare e scuotermi, non accade
nulla, nulla, nulla per secoli,
oppure da oggi a domani,
oppure per un tempo che non so ancora.
Ci destammo, mi destai
consapevole dell'ombra che aleggiava sul foglio.
ebbi, un attimo, l'idea di vivere come un saluto veloce e meridionale,
la spremuta dell'uva,
la miseria che confondi con la parsimonia.
parlo di morte.