Stanchi i miei passi
disegnan la via,
or che la nebbia è bassa
e la notte diviene poesia.
Dietro ai miei sguardi
si dissolve la sera,
nei miei pensieri
si scioglie lenta come cera.
Sale l'odore del bosco,
l'odor del pino,
mentr'io affondo
in un segreto ritornar bambino.
E mi stupisco
di tali profumi,
di tali pensieri
ch'io credevo solo
astratte fantasie di ieri.
Dell'albero delle droghe
il richiamo sentivo,
voleva aiutarmi
a scordar d'essere vivo.
Ne colsi i frutti
dopo essermi coperto il viso,
per non essere dai saggi
facilmente deriso.
Dove il bosco è triste
l'albero della sapienza,
mi chiese quale fosse
il colore della mia coscienza.