Dall'alto di babeliche torri d'acciaio e cemento,
simboli consunti del presente/passato,
con rabbia repressa, e delusione,
iniziano la loro protesta,
nella totale indifferenza.
Soli contro tutti! In fondo,
chiedono sicurezza, certezza,
per se e i loro figli, per il loro futuro;
non si può, gridano, vivere senza lavoro,
senza la dignità di esseri liberi.
Protestano, ma anche ascoltano le promesse,
pur già sapendo la vanità delle parole.
Già conoscono lo sviluppo finale,
dell'agire solo per interesse.
Ma alla fine accettano,
fare altro non possono,
che aver fede, sperare,
domani, di ricominciare.
Incomprensibile, per loro questo mondo
per cui tanto hanno lottato, sofferto;
adesso che, di lasciare, è giunto il momento.