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Da un giorno all'altro

Note scavate sui tendini a riposo
digrignano classica domanda del cavolo
oltre al pensiero annoso della notte.
Cambiano pelle anche le idee
si paga proprio tutto a questo mondo
l'umana debolezza e rare convinzioni
messinscena in fondo alla coscienza.
Il tuo spazio non era un muro di cinta
non era neppure di carta pesta
né di paglia né infinito.
Il tuo spazio era una stanza bianca
di media grandezza
che con un minimo di fantasia
ti andava pure bene.
Poi un dì hai rinnovato casa
buttando giù pareti e porte
rinunciando da un giorno all'altro
a quel poco di grande che avevi.

 

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2 commenti:

  • Grazia Denaro il 25/01/2012 23:58
    Hai ingrandito la casa buttando giù pareti, brava.
  • Anonimo il 05/03/2010 09:12
    ... Serenità perdute... amori perduti?
    Significati infiniti a questa tua bella poesia Maddalena,
    brava piaciuta.
    Ciao, B. Roses.

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