Io ballo qui
il mio lungo inverno di neve
impudica in lunghe ciglia violette
nei miei orgasmi di luce ormai fredda
i seni nudi nel vento
i sogni caldi negli occhi
ansimo danze su flutti d'argento
impudica in gesti viziosi di un azzurro ormai tenue
l'impressione volta a celare i dettagli
un esausto pallore di veli scuciti
a spegnere echi impudenti
l'amore fasullo di troppi uomini soli.
Io ballo
costretta in un canto allungato
in una perfezione d'argilla
le membra tese agli occhi vogliosi di maestri senz'arco
a respirare ore colate dall'ombra
cavalcando l'abbandono e l'inganno
di notti lievitate in stelle marine
io ballo in uno spasmo crudele
come fossi una perla smarrita
sfamando il travaglio dei giorni
il moto accorato di un cuore già solo.
Il giorno che batte impazzito nel brusio di lune scomposte
un aspro sudore di linfa
l'ansioso ululato del vento
io non penso più a nulla
sfumata in una vita con la bocca di fango.
Io ballo.