Come un vortice infernale che la tempesta scatena, senza pietà sull'immensità del mare, così il tormentoso rantolare dei miei pensieri, corre all'impazzata tra il cuore e la mente, oltraggiando il primo, e privando la seconda della cosciente saggezza umana.
Poi, stanco, si trascina dietro, il pianto straziante della mia anima, che sbatte forte le sue candide ali, segnate dalla fredda paura di spezzarsi.
Corro scalzo sulla mia pungente sofferenza e guardando le impronte di sangue dietro di me mi lascio rapire dalle unghie affilate dell'odio perverso, che infuria alle mie spalle.
Nera la mia rabbia grida forte.
Ed io assordato stringo gli occhi pieni di pianto, pregando il mio Dio che mi porti via per l'ultima volta