Ogni secondo è un anno, un secolo,
una vuota eternità,
il tempo non scorre.
Immobile nel fango
tutto è insensato.
È uno strazio
sentire le urla del mio cuore
dove demoni spietati
strappano i fiori della dolcezza
per piantare i semi
di una disperata sofferenza.
Difficile respirare
con il dolore che ti strangola.
Le cose belle non durano,
fuochi d'artificio
di due mesi.
Sei tornato sulla luna
come tanti anni fa.
Ti proclami solo,
nella tua solitudine
non si può entrare,
è la tua gabbia dorata
che mi ha sbattuto
la porta in faccia.
Soffoco,
sprofondo,
mi dichiaro morta.