Fu nella sala grande
del liceo Visconti,
che s'incontrarono,
l'otto di marzo del quarantacinque,
le donne italiane,
socialiste, comuniste,
partigiane, cattoliche,
vedove di guerra.
Erano donne,
figlie partorite
dal dolore,
avevano dimenticato
per anni
di far l'amore,
a caro prezzo
avevano combattuto
per la libertà.
Decisero quel giorno
che occorreva
combattere ancora una guerra,
ancor più dura
di quella affrontata,
la guerra al pregiudizio,
una guerra santa,
per aver con l'uomo
pari dignità,
nella vita sociale,
nel lavoro e nella famiglia.
E scelsero come fiore
la mimosa,
non perché il
fiore in se stesso
rappresentasse un qualcosa,
ma per il fatto
che, nei girdini di Roma
era sbocciata generosa,
finita era da poco la guerra,
fiori di serra
non si trovavano,
troppi soldi costavano.
E quel fiore rappresenta
ancor l'emblema
della festa alle donne,
dedicata,
una festa purtroppo
oggi tristemente
commercializzata