Salve regina madre
dei sogni miei lontani,
di bambino svegliato
in notte d'autunno,
dall'inebriante profumo
della tua sommessa vagina,
con la mia bocca aperta
per vomitar lava
di un viscerale vulcano
che mi porto dentro.
Con la mia rivoluzione
dei sensi genitali,
e la presa del potere
dei sensi insorgenti,
e come in ogni storia
senza libertà restai,
e solo nel vuoto
un piedistallo costruii
per ergere te
dei sogni regina.
Per venerarti oltraggiarti
come d'altro canto
ogni sottomesso schiavo
del suo padrone fa,
come la storia insegna
ogni schiavo non morto
si rivolta al potere,
così la mia mente
si è ribellata al tuo
potere incosciente,
come storia non dice
ogni schiavo vincente
insegna la padrone
il posto normale,
così i miei sensi
ti han spodestata dal tempio,
mettendoti al posto
che da sempre ti spetta
di entità vera
ma entità solamente.
Donna ti amo.