L'assassina stava lì
piena del suo tabacco,
la guardavo con severo distacco
ma lei calma e silenziosa
anche se effimera cosa
da dentro il suo pacchetto
mi spiava da un buchetto:
"su, dai amore,
prendimi adesso e mandami in calore
se ti avvicini sentirai il mio odore"
e già comincia a vacillar la mente
priva di forze in un cotal frangente.
La vittima al laccio presa
cui la volontà s'era ormai arresa
la prese tra le dita,
il resto è storia antica:
"sei tra le mia labbra piccola bionda
che del desiderio fai crescer l'onda,
sei la tentazione di ogni giorno
come fare a levarti di torno?"
Sul trono del fumo la regina accesa
rendeva in cenere ogni pretesa
di poter sfuggire alla sua presa,
nelle voluttuose sue spire
crollava ogni umano ardire.
Caddi meschinemente
tutti i miei propositi in niente
La sigaretta aveva l'amar sapore
d'una battaglia perduta in poche ore,
e mentre il fumo trionfava vincitore
restavo solo, masticando il mio rancore.