Fibroma dell'anima essere inerme e flaccido sulla pelle cavalco le maree per raggiungere lidi sconosciuti e appago la vista con memorabili visioni
creo dal nulla immagini speculari che riportano sul grande circo della memoria i suoni striduli e amari della tua esistenza colma di desiderio
perchè bramare ancora? ho pagato le mie colpe con incubi viventi che immobilizzano azioni e cuori..
il tuo sussulto giunge alla foce del mio cuore in questa mattina buia come la notte
rosari pieni di spine insanguinano il cammino dell'onnipotente signore del cielo e fa di noi esseri mortalmente pietosi di carità
l'altrove è qui su questi dirupi colmi di dossi informi e che stritolano le sacre scritture della mente mentre
asciugo sentieri di lacrime con la forza della disperazione che acuisce il non vivere quotidiano
speranza di ulivi in fiore e cascate di diamanti adesso iniziano a prendere voce su questo altare immolato al nero padrone del fango
luce abissale sulle tortuose vie che portano sulla strada di damasco dei pagani vittoriosi d' inciviltà eterne e insensibili al canto dei passeri, fai di me un essere a metà che tutto protende e il tutto chiede,
fra le urla del mio sangue che attraversa ogni sepolcro divino,
insegnami a guardare il nulla e rendere il perdono ai nostri figli,
saziami di vittorie e ripaga le mie scellerate scelte, vivimi!!...
d'improvviso eccoti sulla fredda bara del mio intelletto
piccolo sussulto..
respiro...
come d'improvviso...
provo a inabissarmi sulle traccie della mia ombra così tenue e spettrale che pare quasi stringere alleanze con le mie paure.