Ingannevole uomo! mai dominasti la vetta più alta del tuo dolore
mai conoscesti i fiumi e le terre lontane
ma giungesti dove il suono canta dolci melodie e versi antichi
proibiti giardini con fiori appassiti e taglienti hai lasciato dietro le tue orme provocando rancori e lacrime dure come la menzogna
soffia lento e irrequieto il vento, accarezza con frustate incessanti il tuo pallido candore che ti spezza e ti incurva fino a strisciare la terra
pagherai, ma non nell'altra vita, qui è il dolore, la colpa e la pena, contenuti nell'otre della tua vasta cecità, tu così inutile così inespressivo
speranza l'unico falso alibi che abilmente copre le vesti e le paure dei tuoi occhi porpora dall'acuire del tuo stesso male
mai errore l'Altissimo reputò conoscere e immettere tra il perfetto e il tutto..
inginocchiandoti sulle braci dei tuoi omicidi adesso piangi a nuova vita mai vissuta mai avuta.