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Nonna

Questa è una di quelle lacrime che non scendono, che rimangono alle estremità degli occhi e che bruciano più delle altre…

Un bambino.
Un pomeriggio e due nonni.
Un bel sole di quelli caldi, quelli che fanno sorridere.
Una grande scatola arancione con le ruote.
Un sorriso che elimina le barriere del tempo.
Una mano nella mano, una protezione.
Un legame di sangue.
Un amore.
Una casa di fantasticherie.
Un capannone d’indiani, un paio di mollette.
Un’ora di gioia.
Un’ora di merende, un The!
Una zolletta Eridania, anche due.
Un giornale, una tifosa!
Un’ottima cuoca, un ottimo disegnatore.
Un bambino fantasioso.
Una casa che non avrei lasciato.
Un carattere simile, ridente.
Una lacrima versata tardi.
Una candela che si spegne.
Una paura di vedere.
Un ricordo che ora arde dentro di me.
Un profondo rispetto.
Una madre, un’altra madre.
Una candela in meno sulla terra, una candela in più nel cuore.
Un sentimento per te, per voi.
Un modo di fare.
Una richiesta,
Una sola richiesta.

La richiesta di ascoltare il mio cuore che parla di te, prima incapace di farlo…

Arrivederci Nonna,
e ricorda che queste parole sono frutto anche
delle tue capanne di indiani…

 

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