Le favole sono sommerse dalla polvere,
dalla violenza che consuma i diari.
Una bambola di porcellana precipita
ed un piede ne calpesta la dignità, l'ingenuità, la speranza.
La porta si spalanca con rabbia
e sento la tua paura sulla mia pelle.
Iniziano a toccare tre le urla silenziose,
le lacrime si prosciugano nel dolore
e la violenza consuma, corrode lo spirito.
Fuori la calma, tra le mura l'inferno.
L'odore di whisky sui vestiti, nei sospiri.
Senti il sudicio odore del sesso,
le gambe sono stanche... aperte e tremanti,
seviziate da un piacere sconosciuto.
L'aria sovrasta corpi senza vita,
entra indisturbata, circonda la follia
e non smette di tormentare, di cercare.
Resta il silenzio... su quel letto che raccoglie un corpo.
Le mani curiose si allontanano,
gli occhi spalancati sul soffitto sono spenti,
nell'intimo l'odore pungente della loro pelle
e un'arma puntata contro il tuo viso.
Lo sparo...
il silenzio...
le fiamme...
A Mahmoudiya non si respira più,
non si dorme più,
non si vive più.