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 Donato Delfin8 |  laura cuppone |
Mi manchi papà
Un'estate finiva
e una vita svaniva.
Il vento soffiava
e una foglia volava
sul pavimento di un pronto soccorso.
Il destino ti chiamava
e crudelmente cadeva la tua coscenza
nell'oblio dell'incoscenza
per sopperir ad una sofferenza.
La mia mano, la tua stringeva
e la memoria ogni ruga imprimeva
di quella mano certosina
che tanto aveva creato in vita sua.
Ero una bambina io,
e non chiedevo la lampada di Aladino
perchè tu eri il Genio mio;
ti vedevo un gigante
ma il tuo cuore era ancora più grande.
Ti temevo e ti amavo
e se con te, poco parlavo,
perchè papà ti rispettavo.
Con te vicino
il mondo era piccino
e tu con saggezza m'indicavi il giusto cammino.
Ogni giorno sfogliavo le pagine
del tuo sapere, sempre presente,
e la tua ironia
or sò, perchè è anche la mia.
La tua comicità irrompeva
nell'aria putrida di questa vita,
e la tua voce tuonava
all'ingiustizia, all'ipocresia,
alla disonestà e all'arroganza,
e la paura non ti conosceva.
Papà, tu l'eroe,
il re, il dotto, il gigante
di una bambina timida
che a dir non riusciva:
-Ti voglio bene!-
La mia vita correva
e sempre più si accorgeva
che tu eri il riferimento che cercava.
Poche erano le parole dette
fra me e te
perchè paralleli
i nostri pensieri.
Ogni giorno la mia vita
uguale alla tua vedevo
e ogni giorno, io uguale a te ero.
Nel cammino tuo ultimo
e una vita svaniva.
Il vento soffiava
e una foglia volava
sul pavimento di un pronto soccorso.
Il destino ti chiamava
e crudelmente cadeva la tua coscenza
nell'oblio dell'incoscenza
per sopperir ad una sofferenza.
La mia mano, la tua stringeva
e la memoria ogni ruga imprimeva
di quella mano certosina
che tanto aveva creato in vita sua.
Ero una bambina io,
e non chiedevo la lampada di Aladino
perchè tu eri il Genio mio;
ti vedevo un gigante
ma il tuo cuore era ancora più grande.
Ti temevo e ti amavo
e se con te, poco parlavo,
perchè papà ti rispettavo.
Con te vicino
il mondo era piccino
e tu con saggezza m'indicavi il giusto cammino.
Ogni giorno sfogliavo le pagine
del tuo sapere, sempre presente,
e la tua ironia
or sò, perchè è anche la mia.
La tua comicità irrompeva
nell'aria putrida di questa vita,
e la tua voce tuonava
all'ingiustizia, all'ipocresia,
alla disonestà e all'arroganza,
e la paura non ti conosceva.
Papà, tu l'eroe,
il re, il dotto, il gigante
di una bambina timida
che a dir non riusciva:
-Ti voglio bene!-
La mia vita correva
e sempre più si accorgeva
che tu eri il riferimento che cercava.
Poche erano le parole dette
fra me e te
perchè paralleli
i nostri pensieri.
Ogni giorno la mia vita
uguale alla tua vedevo
e ogni giorno, io uguale a te ero.
Nel cammino tuo ultimo
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6 commenti:
angela testa il 27/03/2011 17:01hai descritto un sentimento unico... complimenti...
stupenda...
Pino Badalamenti il 03/09/2010 14:09Già, emozionante. Come potrebbe non esserlo se descrive un sentimento così forte e intenso.
Molto brava Wilma. - Donato Delfin8 il 31/03/2010 21:40Intensa.
Concordo con Andrea. 
Anonimo il 18/03/2010 10:39Emozionante. Ogni commento è superfluo. Brava.
denny red. il 18/03/2010 03:25bravissima!! - loretta margherita citarei il 17/03/2010 20:29bel ricordo del padre, piaciuta molto
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