Sono giorni
che il telefono ha smesso di squillare,
mi trovo a fissarlo ore intere,
incollata allo sgabello a tre piedi.
Sono giorni
che la pioggia non cessa di tamburellare sui vetri,
finirà per portarsi via i colori dell'inverno,
lasciandoci un vecchio schermo in bianco e nero.
Rimangono due bicchieri vuoti sul tavolo,
la tua giacca appesa, il tuo cuscino sgualcito,
il tuo odore tra le lenzuola, il tuo sapore addosso.
Sono giorni
di rumore d'auto nel cortile,
di passi sulle scale,
di risate oltre la porta sul pianerottolo.
Sono giorni
che non sento più la chiave girare nella toppa.