Oscuri individui, indaffarati, si muovono
su stradine rilucenti per la pioggia.
Le nubi si diradano.
Io e Te.
Incontrarsi, tra la moltitudine, casualmente...
Tu, reminiscenza del passato,
rievocazione di passioni sopite,
avanzi lentamente.
Sorridi,
malizioso compiacimento,
e appari
più compiuta, più desiderabile,
più inebriante.
Capelli impalpabili e cremisi, labbra impetuose, seni sodi e seminascosti,
due gambe in simmetria col tuo corpo slanciato.
Armonia statuaria!
Sussurri il mio nome,
come una frescura mattutina, sul mio collo.
Mi afferri per mano.
Incuranti del mondo, della gente, del buio e della notte,
ci ritroviamo nella mia camera in affitto,
da studente universitario.
"Rinverdiamo i ricordi", esortasti!
Ti metti a tuo agio...
Inizia il gioco di seduzione.
Con movenze di danzatrice orientale
mostri il tuo corpo.
Formosità bollente, peluria scarlatta.
Sfioro le tue labbra, semiaperte, con le mie.
I corpi si fondono.
Stringiamo le mani, piacevolmente, sudate.
Ci concediamo l'un l'altro senza convenzioni.
I nostri cuori, adesso, palpitano all'unisono.
Fremi ed io
continuo ad amarti,
senza tregua.
Incanto e Sortilegio.
Stanca, t'inarchi la schiena, come un gatto quando fa le fusa, e
con dolcezza mi baci.
Alzi lo sguardo alla finestra.
Gusti la bellezza delle stelle d'autunno.
Dura un attimo.
Volgi lo sguardo a terra,
quasi a voler evitare di incrociare il mio.
Hai capito che non ci saremmo più rivisti.
Congedo frettoloso il mio.
Pigrizia? Voglia di liberta?
O semplicemente Paura?
Oggi, frugando nei ricordi, penso al tempo che fu.
Nella mente non ho che quell'"addio".
E quando sento fischiare il treno,
cerco di aggrapparmi all'ultimo vagone ma,
ormai, nessun treno mi porterà da Te.