Tu, che di Zeus sei figlia,
invocata da giganti guerrieri
tra i clangori della battaglia,
vituperata, osannata,
consacrata alla città turrita,
o scacciata dal suo tempio,
ora ti ergi sola e inerme,
simulacro pario senz'anima
che vuole tendere la sua spada,
tremenda sfida al nemico,
con sguardo d'ira accesa:
ma più volto non ha,
più braccia non ha.
Solo le tue ali ricordano
che è possibile volare
sopra i campi di morte
per vincere la pace.
Sic transit gloria mundi