Si sbriciola nel mio tempo,
nel pulviscolo del mio tempo
si sbriciola,
in ogni passo,
in
scaglie di lamento
e di gioia.
Si sbriciola Palermo
in me
e non dà noia.
E mi racconta di sé
e di me
al contempo.
Passerò il Cassaro sornione
ed oltre la Porta Felice
abbraccerò
il nostro destino,
madre mia,
abbraccerò
un domani che non mi rappresento.
Non guardarmi con occhio traverso
quando
- sguardo di tufo sempiterno -
befferai la mia canizie
sotto il passo dei giovani
tuoi figli e nipoti,
e ti eternerai a mio dispetto;
non guardarmi con riguardo,
madre mia,
è breve la mia via,
ma lascia che lasci una firma:
una poesia,
e così sia.