Il tempo passa e passerà
laverà e cancellerà,
rimarranno solo emozioni,
odori, visioni.
Distorto ed alterato
è il ricordo di un giorno
che non verrà mai dimenticato.
Pallidi e vigenti
sono i cocci che hanno rigato le mie guance,
luccicanti e taglienti
sono le lacrime che hanno ferito il mio viso.
Freddo è il marmo della chiesa,
fioca è la luce della pace
e il buio nasconde la faccia tesa,
la bara e il corpo che vi giace.
I miei occhi, il mio cuore e ciò che penso
sono offuscati dal fumo dell'incenso.
Caldo e accogliente è l'abbraccio della gente,
occhi fissano un prete che nulla sente
e il mio capo è chino, il mio sguardo vago
e il mio cuore guardo, sento e indago.
Nonna, dove vai se non ti ho neanche salutata?
Perchè mi guardi con gli occhi pieni
di chi vuole essere salvata?
Mi cigni il braccio
per non essere lasciata
e mi fissi il viso
per portarlo via con te.
Per portarlo in un mondo sconosciuto.
Con te spero di essere venuto.
E il Cristo sulla croce mi guarda e tace,
nonna mia, riposa in pace.
12. 11. 2000