Il tempo, inesorabile, prosegue la sua marcia calpestando le nostre speranze,
cancellando i nostri sogni e la nostra memoria,
lo stesso tempo che ci ha regalato l'illusione di potrlo fuggire,
lo stesso che ha nutrito le nostre speranze e
colorato le nostre buie esistenze.
Anche oggi è qui, come sempre, con noi,
a scandire il ritmo dei nostri passi, lungo il suo cammino,
a ricordarci che il nostro moto non sarà perpetuo,
che dovrà non esserlo affinchè possa esserlo quello dell'universo tutto.
In questa danza di equilibri che sembrano giocare su di un perno,
rincorrersi, ora opposti e contrari, poi simili e consonanti,
in un eterno attrarsi e respingersi, vive la magia del più perfetto dei meccanismi celesti.
In questo spicchio di eternità, nel settore circolare dove abbiamo avuto inizio e avremo fine e
dove dobbiamo riuscire a creare nuovi equilibri per restitutire l'energia che ci è stata donata.
Tanto più forte riusciremo a farlo, quanto più forte, nuovi meccanismi, riceveranno e
restituiranno ad altri, nuove forze, nuova energia, nuova vita.
Non importa quanto sia lungo, il nostro transito, importa l'intensità,
anche se tutto, per noi, sembra tragicamente iniziare e finire qui,
potremmo percepirne il senso di eternità,
sentendoci parte di un tutto molto più grande di noi,
al quale persino noi, siamo indispensabili.
È vero che tutto ha un inizio ed una fine,
ma è bello che sia così e
come giustamente ha detto qualcuno...
nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma...