Anche io ero là tra la folla quel giorno,
tra quella calca premente, che urlava ondeggiando:
" sia crocifisso... sia crocifisso "
Ero là timoroso, ed osservando impotente mi tenni nascosto.
Tu di me ti accorgesti, e con un rassegnato sorriso
il tuo sguardo mi colse.
Assai ti è costato cancellare l'originale peccato.
Il Padre invocato, non mutò la tua sorte.
Ti vidi deriso... umiliato, vidi il nerbo flagellar le tue carni.
Ti ho visto salire soffrendo, l'ardua china del teschio
con su le spalle la croce pesante.
Più volte cadesti sfinito sperando un aiuto,
ma nessuno si mosse. Inchiodato alla croce,
l'ultimo respiro esalasti.
" Ma questo era scritto"
Un bagliore accecante squarciò l'oscuro del cielo,
la terrasi scosse con rabbia,
ci fu gran rumore di spezzate catene,
il vento si levò soffiando con forza, si alzarono
oscure le acque dei mari, il cielo roteò il suo più neromantello.
Si percosse il petto pentita e atterrita la folla fuggendo.
A chi dare la colpa oh Signore di ciò che hai patito?
Al Giuda Iscariota che per trenta denari ha tradito?
Semmai a lui è toccata per sorte la parte più ingrata,
quella che per sempre l'avrebbe marchiato.
A chi allora incolpare... forse Pilato?
Però per salvarti, il baratto ha tentato,
ma vollero il Barabba ad esser graziato.
Ma questo era scritto.
Ero là, quel terzo giorno del tempo,
quando una luce abbagliante si levò dalla tomba
e caddi stordito in ginocchio, coprendomi incredulo,
con le mani il mio volto.
Cristo dai morti era risorto.
Son tornato in quel luogo, duemila anni lontano.
Ho rivisto l'uomo affrontarsi con l'armi,
ho udito le grida, ho rivisto l'uomo risalire la china,
l'ho rivisto cadere e li restare finito,
ho rivisto alzare la croce.
A chi dare la colpa di questo oh Signore?
" Forse anche questo, era scritto "