Inebriata dal labile ardore
di un amore senza futuro
cieca del mondo e del suo lato astruso
la bambola credeva
la bambola viveva su un angelico labiale
frasi ovattate
parole di cera
fuse da sguardi di dubbia importanza
D'un tratto spersa
sola di fronte all'oscuro ostacolo del tormento
l'esile bambola riversò in lacrime di sangue
la sua amara afflizione
tingendo di vetro la propria essenza vitale
Stanca infine del viver suo di bambola
lasciò che il vetro in frantumi
svelasse un cuore
forte e colmo di collera
conscio del nuovo viver
donatole dal rifiuto
Fiera del frutto delle vergini gesta
con il mondo al suo cospetto
colse con il palmo della mano
le spoglie della sua fragilità
e con un goliardico riso
promise a se stessa
ciò che mai sarebbe più stata
Mai più avrebbe portato
quella vecchia stupida veste di velluto