Vi ricordate
il gioco
che si soleva fare
nelle feste di ballo,
negli anni settanta,
prima che vi fossero
le discoteche e lo sballo?
Quel metter le sedie in successione,
girarci intorno
a suon di musica,
poi, come per incanto,
quando l'amico,
dalla consolle
interrompeva il disco,
correre forsennati
per accaparrarsi le sedie,
per non esser,
nel gioco eliminato?
Che dire allora
dei politici, votati,
nelle recenti elezioni?
Sottolineo la sottile differenza:
in quel gioco
di giovani italiani,
pieni di speranza,
che davano un senso ai valori,
se la sedia non si occupava
nello svolger del ballo,
s'accettava la sconfitta,
nel ridere s'aspettava
il prossimo giro.
Ora invece.
regna l'inconcludente,
nessuno ha perso,
ogni partito è vincente.
Il gioco
delle sedie è annullato,
gira il disco, a suon di musica,
se lo interrompi,
inutile tu corra
a cercar il posto della sedia,
gli onorevoli,
da tempo,
l'hanno incollato
al loro onorevolissimo deretano!