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Musa
Saprai essere tu, onesta.
Reale e felice.
Arrabbiata e illusa.
Innamorata e amata.
Amante e amica.
Compagna e strada.
Vorrai essere tu, cibo.
Per la mia bocca.
Per le mie mani.
La mia mente.
Dovrai essere tu, pronta.
Pronta o mai.
Io non ho bisogno di qualcuno.
Ho bisogno di una persona.
Non cerco approssimazioni.
Nemmeno un divertissement.
Ho rispetto per voi, più di quello che avete forse, voi.
Una musa.
Non solo quello sei, o mai sei stata per me.
Per la mia vita.
Che si perda e fotta lo scrivere mio.
Comporrò in tè, leggendo io e te e poi ancora.
Ascoltando.
Verserò il miele e l'argento più fino che conosco nei tuo lobi e seni.
Leccherò e spianerò e ancora studierò.
Scopriremo nuovi prati e fioriremo sotto la neve sempre.
Sono vago ma distinto.
Brina opalescente mai più.
Non vedete lo piglio mio quanto cinereo, serrato e torbido s'è fatto.
Voglio vederti sorridere, voglio esserci quando cadrai ancora.
Quando ti taglierai o spaccherai, quando sarai intabaccata o nervosa.
Voglio poterti deludere io.
Voglio sorprenderti, io.
Voglio amarti e viverti attraverso i tuoi difetti e paure e passato.
E voglio essere amato solo per ciò che sono.
Voglio i mesiversari che tanto mancano a questa pelle mia.
La banalità, la noia, la consuetudine.
Esserci quando morirai tu o io.
Quando nascerà lei e/o lui.
Quando ci saranno porte da aprire.
O muri da erigere.
Voglio un tepore e voglio silenzio attorno.
Ma solo quello.
Voglio spezzare le mie museruole.
Sprimacciare ogni cosa tra me e il mare.
Che saremo.
Liberi sempre, insieme.
Allora sarai tu
Musa.
Et io poeta.
Martin
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