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Il sacrificio
Gesù, a cena con i suoi amici,
con gli occhi lucidi e una voce triste dice:
"Il giorno di pasqua con voi avrei voluto passare,
ma per voler di Dio me ne dovrò andare."
Prese il calice e disse:
"Questo è il mio sangue, che per voi sarà versato,
nel modo che ogni vostro peccato possa essere lavato."
Poi prese il pane e disse:
"Questa è la mia carne che per voi sarà spezzata,
nel modo che la vostra anima possa essere salvata.
Questo gesto spesso lo dovrete fare,
perché il mio sacrificio non si deve dimenticare."
Poi disse:
"Il Figlio dell'uomo se ne va,
secondo quanto è stato stabilito,
ma guai a quell'uomo dal quale egli verra tradito."
Si girò ai discepoli e raccomandò:
"Non litigate mai chi di voi è il più grande,
i vostri impegni saranno tanti,
siate umili quando me ne andrò
e vi glorificherò."
Simone gli giuro la sua fedeltà fino alla morte,
ma Gesù rispose:
"Simone, non conosci bene la tua sorte,
vedrai, non appena sarò allontanato,
per ben 3 volte da te sarò rinnegato."
Poi disse loro:
"Quando siete stati con me, nulla vi è mancato,
ma da ora in poi, ogni uno di voi, deve essere preparato,
in tutto il mondo porterete la mia parola,
si avvicina sempre di più la mia scritta ora."
Al monte degli ulivi Gesù pregava supplicando:
"Signore, perché da me pretendi tanto,
ma tuttavia, sia fatta la tua volontà e non la mia."
Si alzò e disse ai discepoli:
"Perché dormite ora? Pregate,
perché tante volte sarete tentati."
Mentre parlava, si avvicinò Giuda e con un bacio,
tradire il figlio di Dio, ebbe il coraggio.
Come un ladro,
con i bastoni e le spade
l'hanno catturato,
colui che giorni prima con loro ha parlato.
Nel tempio predicava la pace e l'armonia,
dai soldati delle tenebre fu portato via.
Dopo averlo catturato,
lo condussero via e lo fecero entrare
nella casa del sommo sacerdote.
Pietro lo seguiva da lontano,
ma non si era accorto di essere caduto
nella trappola dell'inganno,
per ben 3 volte rinnegò il suo Messia,
si rese conto di ciò
e piangendo amaramente è andato via.
Nel frattempo, Gesù dai custodi fu insultato,
gli bendarono gli occhi e lo deridevano:
"Fa il profeta, dici, chi ti ha picchiato?"
Appena fu giorno, ci riunirono
i capi del popolo insieme ai sommi sacerdoti,
con tutti gli altri dottori della legge, molto noti.
Lo condussero davanti al sinedrio e dissero:
"Sei tu sei il Cristo, dillo a noi?"
Gesù rispose:
"Anche se ve lo dico,
voi non mi crederete.
Se invece vi interrogherò, voi non mi risponderete.
Ma d'ora in poi, succederà presto,
il Figlio dell'uomo sarà vicino al padre
e sederà alla sua destra."
Tutta quell'assemblea
si alzò e lo condussero davanti al Pilato,
anche davanti a costui Gesù fu accusato.
Dissero:
"Quest'uomo l'abbiamo trovato mentre sobillava la nostra gente,
proibiva di pagare i tributi a Cesare, impertinente.
afferma di essere il Cristo, re."
Allora Pilato cominciò a interrogare:
"Sei tu il re dei Giudei?"
Egli rispose:
"Tu lo dici."
Pilato si rivolse ai sommi sacerdoti:
"Amici, non trovo nessun motivo di condanna in quest'uomo."
Ma quelli insistevano:
"Costui solleva il popolo,
insegnando per tutta la Giudea,
è arrivato fino qui dalla Galilea."
Quando Pilato udi ciò lo fece condurre da Erode,
per liberarsi da costui non aveva un altro modo.
Erode se ne rallegrò molto,
aveva sentito parlare tanto
di quest'uomo che compiva i miracoli,
si diceva anche, che era molto colto.
Lo interrogò con insistenza, ma non ebbe risposta.
Nel frattempo le accuse dei sacerdoti erano sempre più toste.
Erode, insieme ai suoi soldati,
lo schernì, gli mise addosso una bella veste bianca
e lo rimandò a Pilato.
Erode e Pilato che prima erano nemici,
da quel giorno, diventarono amici.
Pilato davanti alle autorità riunite,
disse loro:
"Quest'uomo l'ho esaminato e ho stabilito,
non trovo in costui alcun motivo,
che merita la morte e condanna,
nemmeno Erode trovò in lui l'inganno,
perciò dopo averlo fatto frustare,
lo lascerò liberò di andare.
Per la festa di Pasqua una cosa si poteva fare,
uno dei prigionieri era permesso liberare.
Tutti insieme si misero a gridare:
"A morte costui!
Vogliamo libero Barabba!"
Era davvero grande la loro rabbia.
Barabba era un omicida,
Pilato voleva liberare Gesù,
ma loro gridavano:
"Crocifiggilo, crocifiggilo."
Pilato chiedete per la terza volta di liberare Gesù,
per i sacerdoti lui era un chiodo fisso,
essi insistevano a gran voce che fosse crocifisso.
Le loro grida si facevano sempre più forti,
Pilato allora decretò che fosse eseguita la loro richiesta,
liberò Barabba e condanno a morte il Cristo.
Gli misero una croce sulle spalle
e lo frustarono durante tutta la via dolorosa,
stanco cadeva, ma non gli fu concesso
alcun riposo.
Mentre lo conducevano via
fermarono un certo Simone di Cirene,
gli misero addosso la croce e a Gesù,
pur se per poco, erano risparmiate le sue pene.
Lo seguiva una gran moltitudine di popolo e di donne
che si battevano il petto e piangevano,
Gesù rivolto a loro diceva:
"Figli di Gerusalemme, non piangete per me,
piangete piuttosto per voi e per i vostri figli.
Ecco, verranno giorni nei si dirà:
Beate le sterili e quelle che non hanno mai generato
e le mammelle che non hanno mai allattato.
Allora la gente comincerà a dire ai monti:
"Cadete su di noi"e alle colline:
"Ricopriteci", perché se trattate così il legno verde,
che ne sarà del legno secco?"
Sul monte dove erano diretti fu morta tanta gente,
insieme a lui venivano condotti a morte anche due delinquenti.
Quando giunsero sul posto, detto luogo del Cranio,
furono crocifissi là, Gesù e due malfattori.
Uno a destra e l'altro a sinistra.
Gesù disse:
"Perdonali, padre, perché non sanno quello che fanno."
Intanto soldati, spartendo le sue vesti,
le tirarono a sorte,
deridevano colui che ere innocente e fu
condannato a morte.
I soldati lo schernivano:si accostavano a lui per dissetarlo
con l'aceto e gli dicevano:
"Sei tu, il re dei Giudei, salva te stesso."
Sopra il suo capo c'era anche una scritta:
"Questo è il re dei Giudei"
(poveri uomini deridevano colui che essere
chiamato così aveva il diritto)
Uno dei malfattori che erano crocifissi,
lo insultava:
"Non sei tu il Cristo? Il tuo Dio perché non ti salva?"
Ma l'altro lo rimproverava:
"Non hai proprio alcun timore di Dio,
la condanna è giusta per chi lo meritava,
noi abbiamo ricevuto la giusta pena per le nostre azioni,
lui invece non ha peccato di nessuna corruzione."
Poi aggiunse:
"Gesù, ricordati di me, quando andrai nel tuo regno"
Gesù rispose:
"In verità ti dico, oggi stesso sarai con me in paradiso,
per te è la mia croce e il mio impegno."
Stanco sulla croce, era quasi l'ora sesta,
si fece buio su tutta la terra,
il mondo intero grido un indescrivibile protesto,
si era eclissato il sole,
il re dell'amore...
moriva per noi, per rendere puro il nostro cuore.
Il tempio si squarciò a metà e Gesù, gridando a gran voce, disse:
"Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito..."
detto questo, morì sulla croce.
Un uomo di nome Giuseppe con il permesso di Pilato,
lo depose il corpo di Cristo dalla croce,
lo avvolse in un lenzuolo e lo mise in un sepolcro,
scavato nella roccia.
Rotolò una grossa pietra all'entrata del l'ingresso e se ne andò,
C'erano là Maria Maddalena e l'altra Maria,
sedute di fronte al sepolcro.
Pilato, secondo il consiglio dei sacerdoti,
mandò i soldati a custodire l'ingresso.
Il terzo giorno, vi fu un gran terremoto,
un Angelo del Signore con l'aspetto folgorante
e con le vesti bianche,
spaventò a morte le guardie che scapparono via,
lui rotolò la pietra e si mise a sedere sopra.
L'Angelo disse alle donne:
"Donne, perché cercate vivo fra i morti,
Gesù non è qui, lui è risorto!!!"
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