Schegge di mine esplose pressi in una sfera :
ci vedi chi legge libri e chi li stupra.
Nei parchi antichi, tra colonne d’atenei
nessuno ti mutilava sino in fondo.
Ché se parlava di un corrisposto amore,
tu, di ogni fiore eri la più bella;
ma se quel petalo dava fine ai sogni,
solo una stella nell’ultima tua notte
ti dava il suo conforto e poi morivi.
Malata in cartocci colorati male
servi per chi non gliene frega
di dèmoni di angeli o che altro.
Così, Margherita mi dici dei tuoi vangeli
di storie presunte inventate o vere
quando ti resto accanto tanto a lambirti il seno.
Storie di chi, per lei sognò la tua canzone:
un giro di sole con chi non puoi incontrare
e spiagge e antri senza mandorli d’aprile.
Ma tu sei solamente margherita,
dolce e possente, fragile e puttana
che nel vigore di quella stanza rossa
spargi il tuo seme anelando zigoti di speranza.