Sparsi, come fuochi in un campo di battaglia d'epoca
il fumo dei saldatori sale lento.
Sembrano spruzzati, sopra il mastodontico trave scatolato.
Sembra una creatura d'altri mondi
questo carroponte
s'avvicina con fare solenne, possente, vibrante
quasi inarrestabile
Uno stridulo avviso acustico, annunzia
l'arrivo degli inbragatori, con appresso
impensabili cavi d'acciaio intrecciato
secche gestualità, memorizzate in decenni di stabilimento.
Si crea il vuoto d'anime, tutt'intorno
è il segnale
il braccio e l'indice alzati, avvitano l'aria
tìraaaaaaaaaa
con un cupo ruggito, s'avvia il motore di sollevamento
trenta metri sopra
cigolano sordamente i trenta metri del carroponte
si tendono i cavi d'acciaio
per non mollare il bozzello a doppio gancio
D'apprima, s'ode solo il profondo brontolio degli ingranaggi
il braccio e l'indice alzati, avvitano l'aria
non danno tregua
Un urlo meccanico riempie il polveroso ambiente
uno schiocco
vari decibel sopra la bolgia di urli e ordini
fende l'aria, satura di fumo e sudore
si sfilaccia come un canapo, l'acciaio
cede di schianto
un urlo quasi soffocato, prima
poi, conscio
vìa di sottoooooooooooooooooooo
sette tonnellate di lamiere saldate
piombano sulla pavimentazione
con fragore atomico
un fungo di polvere e detriti arriva ai lucernari
li frantuma
si vedono appena, i cavi d'acciaio impazziti
che frustano l'intorno
è sotto sisma, la settima navata carpenteria
una pioggia di vetri e frammenti d'ogni genere
scende
quindi torna la calma.