Suona il piano
Tasti bianchi e neri
Mentre il suono si disperde-si disperde-
Eco di pioggia-scintilla-
Nell’opaco chiarore d’estate
Nelle campagne dorate
Il frusciare dondolante dell’acqua
Come violini innamorati-su e giù-
L’amante più antico nascosto
Resuscita donandoti una rosa
Che la più pungente avesse colto-
Nel maledetto bosco di un tempo incantato
E corre il principe
il mantello solleva la polvere-solleva-
Corre senza cavallo bianco-nero-
Corre verso principesse di quali origini
Mentre la nebbia foschia di primo luglio
Quella fredda che ghiaccia e lascia rugiada calda
Soffice-cristallizza-
Perde i sensi il principe morto
Nella favola dei suoi peccati
Assaggia un petalo per nutrirsi-rovina la tua rosa-
La rovina-le spine non pungono-non più
Non ti vuole sposare-il principe non punge più-
Non ha più parole che cessate nell’orgoglio nobile
Sinuose nelle spine della rosa erano morte
Mentre assaggia la rossa carne di un fiore innocente
Beve il sangue puro delle sue vene
Restando vuoto di acqua e?"sangue-
Restando un corpo stordito in pozze di inverno…
Ormai passato un anno dalla sua morte
Ancora nella mano che la tua doveva contenere
Giace la rosa che lo aveva nutrito-
E sacrificata per la sua bocca
con solo un petalo nero era sopravvissuta.