Minimalismo di un sasso
in sentiero di montagna
bianco, liscio, tondeggiante.
Notte,
abbracciati sotto le stelle
eppur ignorava il suo nome.
Come dimenticare quegli occhi?
Avrebbe vissuto una vita con lei
solo ce ne fosse stato il tempo
o l'occasione.
La rivide,
cambiata dagli anni e nei modi,
appesantita dalle consuetudini inesplorate.
Un breve saluto dettato dalle circostanze,
a protezione del mistero
intravisto un istante e
poi svanito.
Illusione d'incontro,
mai avvenuto
eppur così magico.
Utilizzato avevano quella mancanza
per assetarsi all'esistenza
per avvinghiarsi ad essa
nell'attesa di ulteriori opportunità.
Il caso volle,
o forse era giunto il tempo
dell'oblio.
Minimalismo di un ruscello
che scorre a valle
immerso nel suo suono.
l'autore Dino Borcas ha riportato queste note sull'opera
in: Dino Borcas - Piccoli crimini quotidiani - Ed. Il Ponte Vecchio, Cesena 2008
informazioni sul libro e altri brani in http://dinoborcas. it
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