Contro l'orizzonte
plumbeo di foschi presagi
d'imminente tempesta
un bianco veliero,
trasporta un ricordo
calpestato dagli zoccoli
di mille cavalli impazziti
straziato dai rostri
di mille uccelli da preda
un frammento di cuore
residuo prigioniero
di ambra lucente
o d'infuocata pietra
dell'orrido vulcano
che gli ignari umani
chiamano amore.
Sulla estrema riva attende
un deserto di ossa
calcinate al sole
di una speranza elusa.
Sul più alto pennone
sventola una bandiera
lacera e macchiata
dilaniata dai venti
immemori della vita
come la notte è nera.