Leggiadra, sotto la luna danza
la bella Ninfa, là, presso la fresca fonte,
ove la vita gorgogliando nasce e lesta scorre,
fra l'erbe e sassi.
Nascosto, il vecchio Fauno,
desioso osserva.
Furtivo cingerla vorrebbe,
ma lei evanescente e lesta, sorridendo con grazia sfugge.
Ora maliziosa, nuovamente danzando sosta,
per poi rifuggir ridendo,
quando la di lui mano,
ghermire le vuole il trasparente velo.
Fra le fronde e l'alti rami di foglie colmi,
squarci d'azzurro cielo e del sole dorati raggi,
giù nel selvoso piano salir di cristalline risa
e del flauto un dolce e triste suono.