Il golfo
pennellato in seppia
affiora
tra sudario di mare,
la nebbia,
dissepolto il giorno di calce,
resta gabbia d'argento
sui seni sfaldati
della costa.
E lembi
di luci aggraziate
nell'orma del mare
riposano.
A guardia
di fari assonnati
che d'onde
ancora risuonano.
È tempo
di barche ondeggianti
nel tenue approdare
del sonno.
Scolora
l'immagine lucente
e muore.