Ho amato la poesia da quando sono nata.
Mia madre mi racconta che era sempre incantata
nell'ascoltare le fiabe e le filastrocche,
le ripetevo a memoria anche se erano corte e poche.
Sono sempre stata fiera e orgogliosa
di scrivere le favole e recitare
la parte di una principessa meravigliosa.
Ho amato la poesia prima di andare a scuola,
pregavo mia sorella di leggermi i libri
dai quali lei studiava, ancora e ancora.
Ho amato i libri durante tutto
il mio tragitto scolastico,
scrivevo le poesie per ogni onomastico.
Non mi sono mai persa un libro di letteratura,
passavo le ore da sola in un angoletto
immersa e rapita dalla lettura.
Viaggiavo come Gulliver e ero sola come Robinson Crusoe,
il leggere qualunque cosa non mi ha mai deluso.
Passavo senza rendermene conto
da un genere all'altro,
coltivando il mio modestissimo sapere come un orto.
Leggevo le cose più strane e variegate,
visitando i pianeti più lontani,
tutte le parole dei libri ho sempre assaporato.
Ho gustato ogni virgola e punto,
facendo gli appunti
nella mia testa,
facendo ogni volta una festa.
Mi sono calata nella realtà di ogni poeta,
rivivendo sulla mia pelle le loro storie,
passando da un verso all'altro come una cometa.
Mi sono sentita Venere e Afrodite,
ogni parola nel cuore ho custodito,
imparavo arte e la mettevo da parte,
vincendo le mie battaglie insieme a Marte.
Mi sono ripulita nel purgatorio di Dante,
ho assistito la guerra di Tolstoj
e sono passate sulle orme dei libri Santi,
facendo tutto questo
mi sono cimentata nella scrittura come una principiante.
Mi sono lavata nel fiume di Via Lattea
e nelle lacrime delle principesse,
ecco perché mi sento,
con tutta l'umiltà, una poetessa.