Ah questo acuto nido d'un corvo appollaiato
e a far campare la malasorte
incatenato dagli stridi mal' imprigionato.
Corse al vento, si mal respira
si gira tutt'intorno che mal e che ben
c'è la tinta sbarra che mira.
Un prato colto di fiori che man mano s' avventano di tutto lì
scatenate tra l'ombra dell'oltre tempesta
e il cocente sol qui.
Ma il fato s'apprende nei legni maledetti
e le piovre saltano dal guscio del martedì
con dei pesci fuor dai letti.
Oh! Prigionia di un tunnel e il nido appollaiato
sta in mezzo allo stormir di qualche sentiero
che spira mezzo al bosco mattato.
Ah questo il scalfito tempo montato d'acqua corrente
che s' impura quanto questa ella vuole
e cade nei fiumi di qual mal scorre il possente.
Qua e là stridi ghiaccianti a valle e a monte
che tanto il giovine se ne accorre tanto
che vive qui e lì a trovar il buon conte.
Ma sempre mal è questa accoltellata
che di tanta prigionia
si ha da dir vivila anche strappata.