Il mio pianto leggero e sottile
simile alla pioggia che cade a fine maggio
corre sul viso.
È triste sapere che esisterà ancora
e non muterà in lucenti
sorrisi così belli
da sembrare veri.
Ancora e ancora e sempre più spesso
punge la pelle e verso
l'infinito cerco di toccare
l'interminabile orizzonte.
Ma un giorno
di notte il mio pianto
si rifletterà con la luce delle stelle
verso la solitaria luna.
Il mio viso
come il lato oscuro
nasconde l'interminabile amarezza
per aver detto addio
a ciò che più amavo.