Già bruma la mia e la vostra sera
e voi, discepoli delusi, avanzate
con stanco passo,
con afflitto cuore.
Muta vi raggiungo
con ali di preghiera
e ascolto
vostro dialogare.
Ora vedo un ignoto pellegrino
che premuroso
si accosta a voi
e interroga
mia e vostra vita
priva di manto di speranza,
priva di bastone di fede,
ma la sua voce chiara
scuote
mio e vostro torpore.
Improvvisamente
raggio di Sua luce,
raggio di Sua pace
dissolve
i vostri e i miei pensieri impauriti
sciogliendo
grumi di perché.
Ora i vostri occhi risorti
incrociano
quelli del Maestro,
che spezza con voi e per voi
il Pane di Vita,
che sazia vostra
e mia fame d'amore.
Pacificata
mi accosto al bianco altare
e il sacerdote depone,
in culla di mia mano,
l'Ostia consacrata.