Le fate son creature immaginarie,
le trovi nelle fiabe dei bambini,
fornite son di doti le più varie,
sanno far mille incanti sopraffini
Appaion belle, eteree, svolazzanti,
in un attimo l'uomo è innamorato;
si lascian dietro molti cuori infranti
mentre volteggian alte sul creato.
Sono languide e fan tante promesse
di grande amore e d'eterna fedeltà,
giurano: "rimarrem sempre le stesse,
innamorate fino all'eternità."
L'uomo ci casca, in fondo è un bonaccione,
ammaliato da un paio d'occhi belli,
s'avvia felice alla grande funzione:
in chiesa allor si scambiano gli anelli.
I piccioncini si godran del miele
la breve luna che d'amore scoppia,
ma tosto verrà la stagion del fiele
che avvelena la vita della coppia.
La trepida fatina allor diviene
una megera che non gli dà tregua
e il pover uomo dentro sé conviene
ch'era sì fata un tempo, ora è una strega.