Sto per partire,
verso lidi diversi, inconsueti.
Galoppando l'onda della tua indifferenza,
della tua estraneità,
raggiungerò le omeriche sirene e,
come un novello Ulisse,
ascolterò il loro canto.
Non mi legherò all'albero maestro, sappilo!,
ma mi abbandonerò ai loro molli seni,
bacerò, inebriandomi, le loro labbra profumanti di pesce,
per poi farmi divorare,
e annientare nel vortice della Lussuria.