Esser lontani e ritornar vicini,
essere adulti e tornar, per un attimo, bambini.
E rivivete tutti personaggi del cuore,
di un passato senza fine, senza tempo.
Personaggi del mio paese,
immagini che sfidano il tempo, gli anni
e tornano a vivere, nitide, sfuocate,
contorni confusi o ben delineati.
Nomi incisi, impressi, dimenticati,
nella nebbia della memoria.
E d'improvviso il paese del mio cuore
si anima di tanti visi, voci, volti.
Non manca nessuno all'appello,
piccolo paese di poche anime, pieno di vita
di persone...
E tra quella moltitudine, che un tempo,
non conoscevo, ma che già triste osservavo...
Riconosco Gigion lo spazzino, l'Ernesta
la fruttivendola, Gino il benzinaio, quando negli
anni settanta le pompe non facevano da sé.
Ermo, zappava l'orto e faceva i panini, la Maria
dello spaccio che spacciava sorrisi.
Quanti, troppi, tanti a tutti vi ho già dedicato
il mio cuore, vorrei dedicarvi un verso, un fiore...
E mi aggiro tra la fantasia, il ricordo e la realtà
che prepotente ritorna e ferisce...
Inciampa il piede in una zolla...
Giovani visi mi sorridono, amici miei
d'infanzia, anche loro trasferiti qua,
la vita, il destino
... non so più con chi prendermela.
È il mio paese, questo piccolo cimitero di campagna,
dove mi aggiro con una lacrima,
dove torno ogni volta per un saluto, per
rubare un vostro sorriso...
Il tempo, la vita, la sorte,
inghiottisce tutto, cambiano le cose...
Restano i ricordi,
angoli di vita,
dentro il cuore.