Sognavo
d'esser una donna fiore,
una di quelle
che, nella primavera
della vita,
tra milioni
di fuchi ronzanti,
sceglie un ape
a cui donar per sempre
nettare ed ambrosia.
Mi concessi all'amore
offrendo rose,
ne raccolsi le spine,
più del bacio del sole,
fui scossa dalle tempeste.
Morì il mio cuore,
morendo a me stessa
rinacqui
e Cupido, beffardo
mi fece dono
d' ali di farfalla
e di una maledizione,
di volare di fiore
in fiore,
senza mai trovare
pace ed amore.
Ho lacerato e sfibrato
le ali,
incontrando fiori camaleontici
e bambini capricciosi,
con in mano, i retini.
Se fossi una farfalla intelligente,
tesserei di nuovo
il bozzolo,
per proteggermi,
tranquilla e sicura
dormirei, nutrendomi
di sogni.
Ma non posso andar
contro natura,
nell'equazione logica,
la farfalla sta alla primavera,
come il sole
ad un cielo azzurro
ed un bacio a labbra innamorate.
Volo con ali
dipinte d'amore,
vorrei adagiarmi
su mani sicure,
per morire farfalla
e rinascere fiore.