Poteva da sola la polvere coprirti?
O sogno vedere lo squarcio del velo?
Costava sudore il volo di passero e
morta la betulla cingeva la roccia,
fondevano la sabbia con le lacrime,
del corpo sentivi il freddo abbraccio.
Muovevi un clangore di ferri e la serpe
strisciava nel bosco, potevi vederla?
Non potevi, la luce perdeva il suono
e la primavera di terra e memorie
sapeva cullarti, bambina di pietra
nel soffice incalmo di un tronco.
Ora resta del giorno la parte migliore,
di giochi non perdi il ricordo, sei biglia
e bastone, getti tra l'erba la spada
di ruggine, baci la terra che ti accoglie.
Piede che pesta e filo di rame, il velo
che copre il volto, memoria del tempo.