Quando si placa
l'ira del mare,
si tingon le acque
di mille colori,
che sembrano il cielo
laggiù dove il sole
va sempre a dormire,
in quel punto lontano
lontano e vicino,
che nessun marinaio
ha raggiunto mai.
volteggian gabbiani
sulla mia testa
simbolo è
ch vicina è la terra
ma è solo follia
pensare che fosse
l'isola mia,
quando i miei piedi
toccan la sabbia,
neri corvi funesti
mi gracchian vicini,
ancora nemici
devo affrontare
cambio il mio nome
che neppur io
so dir, come mi chiamo,
amico mi è il mare
mi viene a cercare
un onda violenta
mi getta in salvo,
mi faccio legare
per non raggiungere il canto
di nefaste sirene.
Di nuovo si placa
tutto che tace
radiosa la voce
di mille gabbiani,
terra di nuovo
intanto mi chiedo,
se li c'è un cane
che mi vuol bene,
di nuovo il mare
con forza selvaggia
mi porta lontano,
forse è destino
che in mare
io debba restare,
o forse vuol dir
che più terra non c'è
dove qualcuno
aspetta con ansia
che torni nessuno.