Ignari tu, uomo meschino,
che intacchi le donne
con il tuo malvagio pennello,
come la lama rovente
che fonde il burro,
come lingua di fuoco
che trapassa il ferro,
cosa lasci dopo il tuo passare?
Non se lo chiede
la lama del coltello
e non può chiederselo
Il fuoco perché ragion
non hanno se non quella
di seguire la loro ragion d'essere:
una fiamma e una lama di coltello.
Ma tu, essere vile,
che ti nascondi nelle pieghe
delle donne e che le imbratti
come tele mal riuscite,
che ragion hai d'essere?
Tu che passi di porta in porta,
segnando con il sangue
delle tue vittime
le tacche delle tue conquiste
e come uno spietato untore
marchi già con la mente
colei che verrà dopo l'ultima,
hai mai pensato
anche per un solo attimo
a quel corpo mutilato,
umiliato, ferito,
abbandonandolo ai margini
della strada?
La lama rovente fonde
il tenero burro e la lingua di fuoco
trapassa il solido ferro.
L'anima si scioglie
e il corpo si ricuce,
ma da quel preciso istante
la sua vita sarà spezzata
per l'eternità