Fiori di parole recintati di silenzio
affondano le radici nel terreno della mia quiete.
Petali di memorie cadono a pioggia dai ciliegi,
refoli di tenerezza migrano randagi nella piana del sogno.
Voci polifoniche di ruscelli serpeggianti tra le rocce
sussurrano idee,
rami aggrovigliati
catturano nembi d'incertezze dalle curve ampie dei pensieri,
disperdendoli nel nulla.
Miraggi galleggianti oltre il tempo.
Non so se li portarono a me
l'oceano dei tuoi occhi
o le sponde incantate delle tue guance:
so solo che mi svegliai in un giardino in fiore,
oltre i cancelli del tempo.
Era un luogo dove tutto era pulsante;
una terra atavica,
dove planavano attese e non si lasciavano orme nei sentieri,
dove non v'erano ombre.
Il tempio del sogno.
Vieni a visitarlo
se selve di tristezze opprimono la tua anima
e dona il tuo profilo al chiarore rifrangente di quest'eterno mattino
tra arcate di magnolie e ruscelli dissonanti.
Ti assalirà il profumo degli aranci
ed anche tu avrai creta umida per plasmare fantasie,
desideri che presto prenderanno corpo
in quest' esilio splendente.