Schiarisce l'occhio pallido
il cielo,
allunga lo sguardo intinto
nel rosso timido dell'alba,
che timida e bambina sorride
al sole che esita ad apparire.
Il bianco di uno stormo di gabbiani
si perde dentro il chiarore,
confondendosi come stanchi camaleonti.
È la prima mattina di maggio,
presto la spiaggia si animerà di vita.
L'orizzonte sta parlando con il mare
suo amico,
l'ha appena abbracciato
mentre aspetta il mare, di essere corteggiato,
dispettoso cancella dalla sabbia
le impronte di ieri,
inghiottendo divertito piccoli paghuri
e gusci vuoti di vita,
svuotati dai ricordi.
Lambisce ed accarezza la spiaggia
che, dea di velluto,
sorride,
apre gli occhi
ed aspetta.