Sabbie salgono nella gola
dei fossi che le ali
in corvi e angeli
portano via
granelli di te
nel sogno che nero
prende gambe
per camminare
arrampicarsi come granchio
su scogli lisci e umidi
Abbraccio sarà voluttuoso bacio
timido e bianco
come bocca vergine
che chiusa
non piange
nella vergogna
di un amore...
che il bastone farà sentire su schiena
gocce di piogge
che tappano bocche alle foglie
urla dell'autunno
tradito preso e abbandonato
dove la primavera
gira e vaga decapitata
Ridammi il silenzio
che ti avevo donato
in scrigno d'argento
in zanne d'elefante
in avorio intarsiato
Ridammi il buio
che ti avevo dato
in luce d'ombra
afferrata dal mio petto...
Camminerò scalza
cercando di rapire
tra unghie e dita
i profumi che lasciasti
sui sentieri
dei labirinti in fiore.