Dov’è poesia?
Non v' è poesia
Non vi son voli di fantasia
Dentro questa fabbrica
Di ferro, di cemento
Di plastica, di vetroresina
Materiali sintetici
Insipidi
Senz’anima.
Si smarrisce il mio io
Tra labirinti angoscianti
di cablaggi elettrici
E mostruose presse
Che rigurgitano
Sputano
Spurgano
deformità
Senza sosta senza pausa
Senza respiro alcuno.
Finisco il turno
Ricomincio domani
Sarà come oggi
Sarà come ieri.
Sarà come l’anno passato
Sciupato nel nulla
Sarà come il prossimo
Ombroso ed Opaco.
Chiudo gli occhi esausta
Consumata, sfinita
Dal mio grigio presente
E solo nei ricordi
Trovo consolazione
Pasticche di conforto
Gocce di dolcezza
Briciole di tranquillità.
L’infanzia spensierata
Libera, innocente
Quando correvo a piedi nudi
Su erbe che non sbiadivano
Quando scherzavo
Con acque sempre limpide
Quando mi lasciavo sfiorare
Dalle mani carezzevoli del vento
Quando socchiudevo gli occhi
Ad un Sole che non bruciava
Quando il mio cuore parlava
Al cuore di una quercia
Quando la musica del fiume
Mi portava lontano
Quando, nel giardino della mia casa
Sulla collina della mia vita
Fiorivano primule e rose
Svolazzavan farfalle e libellule
Quando non pensavo a comporre versi
Perché vivevo dentro un canto.