Ti porterò lontano sulle onde
ignare del finale che le attende
contro le cale rosse delle tue terre,
né vele amiche, né ancore ferree
potranno salvarti dalla bellezza
di alba, tramonto, luna e brezza.
Al largo incontreremo frotte
di compagni al galoppo.
All'ombra delle grotte,
salvi come su un isolotto,
ogni giorno sarà boia per noia,
flusso e riflusso di sporca foia.
Lascia le lunule elettriche
nelle città schiavizzanti,
ci sono alghe più splendenti
nel fiume Oceano pene più asettiche.
Le lacrime sconosciute sul vascello,
i dubbi alle stelle lassù
non torneranno più,
del blu diverrai fratello.
Vieni, vieni da me
levigata carne di lucentezza!
Vieni, vieni da me
promessa eterna di eterna giovinezza!