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Maledictum
Eccomi di nuovo
a scrivere dolore,
a spezzare di chi trovo
il silenzioso cuore.
Con queste mie parole
sarete voi a soffrire:
vi scarico la mole
di ciò c'ho avuto da patire.
Forza, dunque, ascoltate
scappare certo non potete
sedevi e orecchio prestate
e riderò ove al posto mio piangerete:
Non ho mai desiderato
nient'altro che la fine
un nascondiglio disperato
dove poter marcire.
Avendo perso in tutto,
e come darmi torto,
volevo ognuno in lutto
per il mio corpo morto.
Ma anche se la mente
ormai vola via afflitta
il mio corpo è ancor presente:
testimone di sconfitta.
L'ennesimo rimpianto,
non son nemmen riuscita
a ottenere quel sol vanto:
la fine della vita.
Il mio corpo è destinato
a cader senza perire
a continuare il suo passato
seguitando a soffrire
un mero guscio vuoto
in grado di sentire
la sostanza del suo ignoto:
la paura del divenire.
Questo dunque è il mio destino
non ho forze per cambiarlo
aspetto la fine del mio mattino
costretta solo a sognarlo.
Maledico te che leggi:
non fai altro che ferire
come spada su me aleggi
aspettando di colpire.
Che la mia maledizione
su te cada impaziente
più di altra punizione
ti do un giorno in me vivente.
Banchetterò con acque salate
solo dopo brevi ore
a fiotti saran versate.
Non ti stupire, è il mio dolore.
Mi laverò con acque rosse
dal tuo corpo spillate:
punizioni da te stesso mosse
attraverso ferite straziate.
Danzerò la melodia
gracchiata senza pausa.
Dolce il suon dell'agonia
quando ne sei tu la causa.
Riderò, guardandoti dall'alto:
è solo un giorno in fin dei conti.
Io, meno di te ho pianto
vedendo passare mille tramonti.
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0 recensioni:
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Anonimo il 07/01/2012 12:19
Grazie per la tua maledizione, te la rimando di cuore (
), ma maledire e capire chi abbiamo di fronte. Un riflesso senza senso nella specchio di una vita finita. Piaciuta ciauz
- bei versi ti assicuro, ma io non sono superstizioso e non ho paura delle tue maledizioni
anzi ho continuato a leggerti per capire se ancora c'era qualcosa da salvare in tè . c'è sempre qualcosa da salvare. rimettiti in DIO ciao.
Anonimo il 21/06/2010 15:08
Personalmente è piaciuta... ben ritmata e immagini che danno l'idea di quello che vuoi dire. Per quanto riguarda il tema quello è cosa tua, ti consiglio però di leggere il lupo della steppa di Hesse. Personalmene mi ha aiutato molto è un ottimo libro, ti fa capire parecchie cose e ti propone una soluzione che non ti dico cosi sarai costretta a leggerlo se non l'hai già letto.
Anonimo il 04/05/2010 21:04
Anche se mi hai un po'impaurito all'inizio lanciandomi il tuo anatema di dolore,è una bella poesia. Brava Arianna. 
- toni forti, ma ben scritta

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